...e l'immobiliare la paghiamo a rate

La camera dei bambini è il mio capolavoro.

E l'aspetto ridicolo di tutto ciò è che prima di lasciarlo dovrò ridipingere tutto di bianco, riportando l'appartamento allo squallore iniziale.

La sfida dell'ultimo anno: sentirsi a casa in un appartamento in un casermone popolare, con un ingresso che manco i Motel che puliva Catalina in “My name is Earl”. Un appartamento con il soffitto basso e con una perdita proprio sopra il nostro talamo.

Vinta, sfida vinta. 

È stata la casa in cui da 3 siamo diventati 4. 

Non pensavo che fosse possibile affezionarsi tanto ad un luogo, non certo ad un luogo che raccoglieva così pochi mesi di ricordi (17.11.2010/17.08/2012).

È stato doloroso, ma il dolore si è lenito in quest'ultimo anno con le serate a teatro e con le nuove sfide di interior designer. 

Alle soglie di un altro trasferimento (non internazionale come l'ultimo) sto iniziando a pensare di farne un mestiere. 

Se solo non ne avessi già così tanti.

le mesole

domenica scorsa abbiamo messo le mensole. 9. ci abbiamo messo tipo 3 ore. tasselli del 12 e del 14.

tuttora stiamo pagando la stanchezza dello stare dietro a 3 bimbi grandi e 1 piccolo durante il montaggio, perchè non le abbiamo montate noi, le ha montate il cugino “artigiano” che è venuto con famiglia, trapano e livella laser autolivellante.

ora stiamo litigando per cosa metterci sopra. al momento vincono i manga.

“L'attività rivoluzionaria più spietata e l'umanità più generosa, questo solo è il vero respiro del socialismo. Bisogna abbattere un mondo, ma ogni lacrima versata, anche se è stata asciugata, è un'accusa; ed una persona che perseguendo uno scopo troppo importante calpesta un verme per brutale mancanza di attenzione, commette un delitto”

Rosa Luxemburg

tutto tristemente vuoto e sporco (ma abbiamo pulito prima di chiuderci per l'ultima volta la porta alle spalle)